Chi inventò la fotografia?

Questa domanda risulta forse viziata da un errore. Per molti la fotografia non è stata inventata ma bensì scoperta.

Il filosofo Aristotele aveva visto come la luce, fatta passare attraverso un foro circolare, proiettava un’immagine circolare.

E’ un fenomeno naturale.

Il problema è: come fissare questa immagine su di un supporto?

Ufficialmente la data di nascita della fotografia è il 9 Luglio 1839 quando a Louis Jacque Mandè Daguerre venne concesso il brevetto dall’Accademia delle scienze di Parigi.

Hyppolite Bayard, francese, impiegato pubblico del ministero delle finanze, si dedicò allo studio dei processi chimici legati alla fotografia, elaborando in maniera autonoma il metodo della stampa positiva diretta (carta immersa nel cloruro di argento).

Nel giugno del 1839 Bayard fece la prima mostra di fotografie da lui realizzate con questo metodo (probabilmente la prima mostra fotografica della storia).

Un giornale dell’epoca scriverà così:

“Affinché nulla di curioso mancasse in questa collezione, in una grande cornice sono
state esposte varie prove di disegno fotogenico, o fotografico, ottenute su
carta mediante camera oscura, con un procedimento diverso da quello di
Daguèrre. Queste prove sono di buon augurio: se non restituiscono il
colore degli oggetti, se lasciano qualcosa a desiderare dal punto di vista della
prospettiva, si sente, per lo meno, che l’operazione rifrattiva, inventata da
Bayard, sarà suscettibile di un rapido perfezionamento. E si resta stupiti dalla
precisione delle forme ridotte che rappresentano, in chiaroscuro, gli oggetti
tradotti su carta”.

Francois Arago, importante esponente repubblicano dell’epoca nonché matematico, fisico ed astronomo, chiese a Bayard di posticipare la presentazione della sua scoperta andando così a favorire Daguerre.

Hyppolite reagì con ironia e realizzò una foto in cui mise in scena la sua morte per annegamento.

L’immagine venne accompagnata da una didascalia che recitava: “Questo che vedete è il cadavere di M. Bayard, inventore del procedimento che avete appena conosciuto. Per quel che so, questo infaticabile ricercatore è stato occupato per circa tre anni con la sua scoperta. Il governo, che è stato fin troppo generoso con il signor Daguerre, ha detto di non poter far nulla per il signor Bayard, che si è gettato in acqua per la disperazione. Oh! umana incostanza…! È stato all’obitorio per diversi giorni, e nessuno è venuto a riconoscerlo o a reclamarlo. Signore e signori, passate avanti, per non offendervi l’olfatto, avrete infatti notato che il viso e le mani di questo signore cominciano a decomporsi“.