Instagram è ancora un social network efficace per i fotografi?

Instagram (IG) ha 1,074 miliardi di utenti attivi ogni mese; 25,6 milioni in Italia.

IL 70% degli utenti è under 35.

Instagram nasce nel 2010 come applicazione per condividere fotografie.

Il suo nome deriva dall’unione di due parole, istantanea e telegramma.

IG viene acquistata nel 2012 da Facebook per 1 miliardo di dollari.

Storia a parte, le accuse che vengono mosse nei confronti di Instagram riguardano il fatto che si premiano sempre meno le foto e sempre di più i video.

Adam Mosseri, il numero uno di IG, ha confessato che ormai Instagram non è più una piattaforma ottimizzata per le fotografie ma orientata ai video.

Causa principale di questa trasformazione? Il crescente successo di Tik Tok (e non solo).

I Like ed i commenti ai post sono in costante calo.

Gli algoritmi che regolano l’applicazione sono cambiati.

I video (reels) vengono promossi e palesemente incentivati.

Il mio profilo quest’anno è stato hakerato.

Ho cercato di recuperarlo rivolgendomi al centro assistenza di IG, ma non c’è stato nulla da fare.

Va bene, pazienza, non sono un influencer e non avevo tanti follower (circa 700).

Ho creato un nuovo profilo e pian piano ho cominciato a mettere alcune fotografie ed alcuni reels.

In breve tempo ho percepito come le interazioni nei confronti dei reels fossero nettamente superiori a quelle sui post “statici-fotografici”.

Dal confronto con altri amici fotografi emerge chiaramente la stessa cosa.

Il modello di business seguito è sempre più evidente: più contenuti a pagamento e meno copertura organica derivante dagli utenti non paganti.

Una recente indagine svolta negli Stati Uniti ha evidenziato come il rapporto della generazione Z (i nati dal 1997 al 2012) con Instagram è molto simile al rapporto dei Millennials (1981-1996) con Facebook: a malincuore necessario!

Quindi: esserci sì, ma più per andare a vedere cosa fanno i big: cantanti, sportivi, attori, influencer famosi e compagnia bella.

C’è un’altra considerazione da fare.

La fruizione dei contenuti in rete è veloce; scorriamo con il dito indice in maniera frenetica e rapida le fotografie che ci scorrono davanti.

Le foto vanno osservate attentamente, capite, analizzate e questo richiede del tempo.

Ma con le foto, nei social, questo non accade.

Il video ha una durata temporale di 15, 30, 60 secondi.

Dobbiamo fermarci ed attenderne la conclusione (qualora ovviamente desti un nostro minimo di interesse).

Questo aspetto ha una portata enorme per chi crea contenuti e lancia messaggi di qualunque genere (commerciali, culturali, politici).

Con il video, una volta catturata l’attenzione iniziale, abbiamo del tempo per comunicare quello che ci interessa.

È per questo motivo che il video sta inesorabilmente schiacciando la fotografia?

Instagram farà un passo indietro ritornando alle origini, oppure chi ama la fotografia dovrà orientarsi verso altre piattaforme?


Marco e Domenico, fotografi, appassionati divulgatori, hanno deciso di condividere con voi le loro frequenti chiacchierate e straparlare in modo leggero di fotografia in un podcast.
Per inviare un messaggio vocale clicca qui!

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *