Robert Frank – Gli americani

Robert Frank è stato un fotografo svizzero che ha cambiato radicalmente il modo di fare fotografia.

Nato nel 1924 a Zurigo, Frank ha iniziato la sua carriera fotografica lavorando come fotografo di moda e pubblicità. Nel 1955, a 31 anni, è stato il primo fotografo europeo a ricevere la borsa di studio della Fondazione Guggenheim di New York grazie al fotografo Walker Evans che insistette per fargli fare domanda.

Robert Frank

Con i soldi ricevuti, Frank ha intrapreso un viaggio negli Stati Uniti, scattando oltre 27.000 fotografie che sono state pubblicate come libro di 83 immagini, “The Americans“.

Durante il viaggio in America ha utilizzato una fotocamera modello 35mm della marca Leica. La Leica era una fotocamera popolare tra i fotografi dell’epoca a causa della sua leggerezza, flessibilità e qualità dell’immagine.

Durante una rara intervista del 2007, Frank così racconta il suo viaggio: “All’epoca ero già stato negli States per 8 o 9 anni e non avevo ancora visto molto eccetto un giro d’un giorno nel New Jersey e un viaggio a St. Louis. Nutrivo una curiosità naturale per questo paese così vasto ed esteso da un oceano all’altro.
La mia curiosità ed energia mi spinsero a salire in auto e a guidare attraverso il paese. Lo feci in due volte. La prima fino a Detroit, mi sembra, e tornai a New York. Poi da New York arrivai fino in Texas, con la mia famiglia. Da lì proseguii da solo per San Francisco e Los Angeles
.”

9 mesi, 10.000 miglia, 30 stati, 767 rullini fotografici, 27.000 immagini.

R.F. : “Questa è una parte importante del lavoro di un fotografo: scegliere gli scatti. Quando li scelgo, all’inizio faccio delle grandi stampe e le appendo al muro. Iniziai ogni sezione con una bandiera. Bisogna organizzarsi in qualche modo per restringere la scelta. E quando guardo le 83 foto che ho scelto per il libro, credo davvero di aver raggiunto l’essenza.”

The Americans non fu subito accettato dalla critica perché le sue immagini erano considerate scorrette e lontane dal tradizionale stile documentaristico della fotografia americana. Inoltre, la sua rappresentazione degli Stati Uniti e della società americana non era ben vista dai critici dell’epoca.

Ecco alcune delle critiche mosse dalla stampa dell’epoca: “Una poesia triste per gente malata“, “Sguardo non convenzionale sull’America“, “Sfocato senza senso, granuloso, esposizione sporca, orizzonti da ubriaco, cialtroneria diffusa.”, “Immagini dell’America vista da un uomo triste a cui non piace il suo paese di adozione“.

Fu così un editore francese, Robert Delpire a pubblicare per primo “Les americans”.

Questo libro ha rappresentato un momento di svolta nella fotografia, poiché ha mostrato uno sguardo nuovo e diverso sulla società americana degli anni ’50. Frank ha documentato la vita quotidiana in modo onesto e senza compromessi, catturando la realtà nella sua forma più pura.

La prefazione scritta da Jack Kerouac (scrittore americano pioniere del movimento beat) per il libro “The Americans” (edizione americana), celebra la capacità della fotografia di catturare la vera essenza della vita americana e la sua bellezza nascosta. Kerouac sottolinea che Frank “gratta la superficie delle cose per scoprire cosa c’è sotto” e cattura l’essenza di un luogo, persona o situazione attraverso simboli come macchine, jukebox, strade e insegne.

Lo stile unico di Frank, che consisteva nell’utilizzare immagini in bianco e nero, composizioni stravaganti e tagli netti, ha ispirato molti fotografi successivi e ha influenzato in maniera profonda la fotografia contemporanea ponendosi in reazione contro la conformità e la società conservatrice degli anni ’50.

Frank ha continuato a fotografare per tutta la sua vita, concentrandosi su progetti personali e reportage fotografici in giro per il mondo.

Oltre alla fotografia, Robert Frank ha anche lavorato nei campi della musica e del cinema. Ha diretto diversi documentari ed è stato direttore della fotografia per il film “Pull My Daisy“, un cortometraggio del 1959 che racconta la vita bohemien dell’alta società newyorchese degli anni ’50 e parla di un gruppo di artisti che vivono in un loft a Lower Manhattan.

Il film è stato girato in uno stile molto diverso dalle convenzioni dell’epoca e non strutturato e si concentra sulla vita quotidiana dei personaggi e sulle loro conversazioni casuali. Il film è stato acclamato per la sua autenticità e la sua rappresentazione sincera della vita bohemien e ha influenzato molte generazioni di registi indipendenti.

Nel corso della sua carriera, Frank ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Guggenheim Fellowship, il National Endowment for the Arts Grant e l’ Hasselblad Award. La sua opera è stata esposta in molte gallerie e musei di tutto il mondo e le sue fotografie sono diventate parte integrante della storia della fotografia.

Alcuni critici sottolineano che il lavoro di Frank ha aperto la strada per una nuova generazione di fotografi che utilizzano la fotografia come mezzo per documentare e commentare la società. Altri sottolineano che il suo lavoro ha aiutato a rompere i tabù nella fotografia e ha dato voce a gruppi di persone che erano stati a lungo ignorati dalla cultura dominante.

Inoltre, molti critici sottolineano che “The Americans” è ancora rilevante e potente oggi, poiché molte delle questioni sociali e politiche che Frank ha esplorato continuano ad essere attuali.


Marco e Domenico, fotografi, appassionati divulgatori, hanno deciso di condividere con voi le loro frequenti chiacchierate e straparlare in modo leggero di fotografia in un podcast.
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