Kwame Brathwaite ed il Black Pride

Il Black Pride, traducibile in italiano come “orgoglio nero”, è un movimento sociale nato negli Stati Uniti negli anni ’60 e ’70 come risposta al razzismo e alla discriminazione subita dalla comunità afroamericana. Il Black Pride mira a valorizzare la cultura, la storia e l’identità dei neri, promuovendo l’uguaglianza e la giustizia sociale.

Il fotografo statunitense Kwame Bratwaite (New York 1938 – 2023), recentemente scomparso, è stato un attivo rappresentante di questo movimento noto per il suo lavoro nella documentazione della cultura nera e per aver contribuito alla creazione della moda “Black is Beautiful” negli anni ’60 e ’70.

Nacque ad Harlem e la sua famiglia si trasferì nel Bronx quando aveva cinque anni.

I suoi genitori erano entrambi originari delle Barbados. Suo padre era un sarto e sua madre vendeva cibo caraibico da casa. La sua famiglia è stata tra le prime famiglie nere a trasferirsi nel quartiere dove vivevano in un blocco razzialmente misto di ebrei, italiani, irlandesi, portoricani e neri.

Per tutti gli anni ’60 Kwame Brathwaite ha prodotto reportage e illustrazioni per le principali pubblicazioni nere come The Amsterdam News, City Sun e The Daily Challenge. Negli anni ’70, Brathwaite era uno dei migliori fotografi musicali e culturali, plasmando le immagini di personaggi pubblici come Stevie Wonder, Bob Marley, James Brown e Muhammad Ali.

Cresciuto ad Harlem durante il movimento per i diritti civili è stato anche un musicista jazz per poi dedicarsi alla fotografia.

Due furono le circostanze che portarono Brathwaite alla fotografia: Il primo evento avvenne nell’agosto del 1955, quando Brathwaite, all’età di diciassette anni, fu colpito dalla fotografia di David Jackson che mostrava il corpo maltrattato di Emmett Till nella sua bara (foto sotto). Questo scatto lo inquietò molto. Il secondo momento è avvenuto l’anno successivo, nel 1956, quando Brathwaite e suo fratello fondarono l’African Jazz Arts Society and Studios (AJASS) e Brathwaite osservò un giovane fotografo scattare foto in un club jazz senza l’uso del flash. Quest’esperienza accese la sua mente alla possibilità di esplorare ulteriormente la fotografia.

Nel 1962 in seguito alla realizzazione di un sfilata di moda chiamata “Naturally ’62” diede inizio al movimento Black is beautiful incentrato sulla lotta per una uguale percezione del corpo nero e per dissipare tutti i pregiudizi frutto di decenni di supremazia bianca.

Influenzato dai nazionalisti neri contemporanei Carlos Cooks e Marcus Garvey, Brathwaite mirava a incoraggiare gli altri a reclamare un’eredità africana perduta, instillare l’orgoglio per i capelli naturali e tutte le sfumature della pelle e rifiutare gli sforzi per conformarsi agli ideali bianchi di bellezza.

Fin dai primi anni della sua attività di fotografo, Kwane sviluppò una tecnica in camera oscura per fare risaltare la pelle nera in fotografia.

“Fino a quel momento”, afferma Kwame Brathwaite Jr, figlio del fotografo, “non c’era modo per gli afroamericani di vedere rappresentazioni visive degli standard di bellezza africani. Quindi queste donne che sono entrate a far parte delle Modelle Grandassa, il loro ruolo non era semplicemente quello di essere un oggetto di bellezza. Erano lì perché credevano nella liberazione del popolo africano in patria e all’estero. Le immagini avevano lo scopo di trasmettere quel messaggio.

Nel 1972 fotografa “Wattstax”, un concerto organizzato per commemorare il settimo anniversario delle rivolte del 1965 avvenute nella comunità afroamericana di Watts, California.

Nel 1974 si trova in Africa, Zaire oggi Congo, per fotografare l’incontro di pugilato tra Muhammad Alì e George Foreman.

“Era un periodo in cui le persone protestavano contro le ingiustizie legate alla razza, alla classe e ai diritti umani in tutto il mondo.
Mi sono concentrato sul perfezionamento del mio mestiere in modo da poter usare il mio dono per ispirare
pensare, trasmettere idee e raccontare storie della nostra lotta, del nostro lavoro, della nostra liberazione”.

Kwame Brathwaite

La morte di Brathwaite è stata annunciata dal figlio su Instagram.

“Sono profondamente rattristato nel condividere che il mio Baba, il patriarca della nostra famiglia, il nostro rock ed il mio eroe, è passato. Grazie per il vostro amore e sostegno in questo momento difficile”.


Marco e Domenico, fotografi, appassionati divulgatori, hanno deciso di condividere con voi le loro frequenti chiacchierate e straparlare in modo leggero di fotografia in un podcast.
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