“INVENTING PHOTOGRAPHY” un nuovo libro sulla vita e le opere di William Henry Fox Talbot

“Inventing Photography” è un nuovo libro scritto da Geoffrey Batchen, professore di storia dell’arte all’Università di Oxford, basato su un vasto materiale d’archivio conservato presso la “Bodleian Library” dell’Università di Oxford.

La Biblioteca Bodleiana svolge un ruolo centrale nella vita accademica di Oxford e serve come risorsa di ricerca per gli studenti e gli studiosi dell’università. La sua collezione comprende più di 12 milioni di libri, manoscritti, mappe, stampe e altri materiali speciali. Tra le opere più famose conservate nella biblioteca ci sono il Codice di Magliabechi, la Magna Carta e la prima edizione della Bibbia di Gutenberg.

Il libro del professor Batchen approfondisce la vita e l’opera di William Henry Fox Talbot, ampiamente considerato come l’inventore della fotografia nella storia britannica. Piuttosto che presentare un resoconto cronologico lineare, il libro organizza tematicamente le fotografie di Talbot, fornendo una comprensione più olistica delle sue motivazioni e del suo sviluppo artistico.

Talbot, che ha prodotto circa 15.000 fotografie durante la sua carriera, ha il merito di aver inaugurato molti generi fotografici che sono ancora praticati oggi. Oltre alla fotografia, aveva diversi interessi che spaziavano dalla botanica, alla matematica, alla storia della lingua inglese e alla traduzione del cuneiforme assiro.

“Inventing Photography” presenta un campione di 300 fotografie di Talbot dalla collezione conservata presso la Bodleian Library, offrendo ai lettori un’esplorazione completa del suo lavoro.

L’invenzione della fotografia rappresenta una pietra miliare significativa nella storia umana, in quanto ha trasformato radicalmente il modo in cui percepiamo e documentiamo il mondo. La fotografia ha aperto nuove possibilità per l’espressione artistica, l’esplorazione scientifica e la cattura di momenti nel tempo. È un mezzo che è diventato profondamente radicato nella nostra cultura e ha influenzato vari aspetti della società. Inoltre, gli stessi inventori, come William Henry Fox Talbot, incarnano lo spirito di curiosità, innovazione e ingegnosità umana. Le loro scoperte creative hanno avuto un impatto duraturo sul mondo e le loro storie ci ispirano a esplorare nuove frontiere e spingere i confini di ciò che è possibile.” (Geoffrey Batchen)

William Henry Fox Talbot è stato un pioniere della fotografia nato l’ 11 febbraio 1800 a Melbury Sampford, nel Dorset, in Inghilterra, e morto il 17 settembre 1877 a Lacock Abbey, nel Wiltshire, in Inghilterra. È considerato uno dei padri fondatori della fotografia.

Nel corso della sua vita, svolse un ruolo attivo nella ricerca scientifica e fu un membro di diverse società accademiche. La scoperta più importante di Talbot fu il suo processo fotografico chiamato “calotipo” o “talbotipia”, che presentò per la prima volta nel 1839.

Il calotipo era un metodo per produrre positivi fotografici su carta, consentendo la creazione di più copie dalla stessa immagine negativa. Questo processo, basato sull’uso di sali di argento, aprì nuove strade per la fotografia, consentendo una maggiore flessibilità e riproducibilità rispetto al dagherrotipo di Louis Daguerre.

Il libro di Talbot, The Pencil of Nature, pubblicato tra il 1844 e il 1846, non ebbe successo commerciale per diversi motivi. In primo luogo, la qualità delle stampe presentava delle sfide. Talbot e il suo socio, Nicolaas Henneman, hanno lottato per produrre stampe di qualità costante e affidabile, soprattutto in grandi quantità. Le stampe nel libro sono state realizzate utilizzando il processo di stampa al sale e problemi come lo sbiadimento hanno influito sulla qualità complessiva, portando a una diminuzione delle vendite. Inoltre, il libro ha dovuto affrontare problemi di distribuzione. È stato offerto in vendita dai librai, ma la disponibilità limitata e i canali di distribuzione all’epoca potrebbero averne ostacolato la portata e la popolarità. Tutti questi fattori hanno probabilmente influito sul suo successo commerciale. Tuttavia “The Pencil of Nature” rimane significativo in quanto ha messo in mostra l’ampia gamma di applicazioni rese possibili dalla fotografia. È diventato un modello per i successivi libri fotografici, sottolineando il potenziale della fotografia come mezzo per la narrazione visiva e la documentazione.

“The pencil of nature” è stato il primo libro ad essere messo in vendita contenente delle illustrazioni fotografiche. A tal proposito Talbot scrive, citando Virgilio, “È una cosa gioiosa essere il primo ad attraversare la montagna“.

Nel libro, Talbot ha incluso una serie di 24 fotografie, ciascuna accompagnata da un testo descrittivo. Le fotografie rappresentavano vari soggetti, tra cui architetture, paesaggi e oggetti d’arte.

L’obiettivo di Talbot era dimostrare le potenzialità artistiche e documentarie della fotografia attraverso l’utilizzo del calotipo. Inoltre, il libro forniva anche una descrizione dettagliata del processo fotografico stesso, spiegando come le immagini venivano create e stampate.


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