Mimmo Jodice (Napoli, 1934) è un famoso fotografo italiano, noto per il suo approccio avanguardista e le sperimentazioni creative.
Jodice ha giocato un ruolo importante nel dibattito culturale che ha portato alla crescita ed al riconoscimento della fotografia italiana a livello internazionale.
Ha iniziato come autodidatta esplorando il disegno e la pittura prima di scoprire la fotografia negli anni ’50 ed ha avuto stretti contatti con importanti artisti del movimento neo-avanguardia a Napoli, come Warhol, Beuys e Kounellis.
I progetti di maggior rilievo di Jodice includono “Chi è devoto”(Feste popolari in Campania), “Vedute di Napoli” e “Mediterraneo”.
Ha esposto le sue opere in rinomate istituzioni in tutto il mondo, tra cui musei a New York, Parigi, Roma e Mosca.
Jodice ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi contributi artistici, tra cui il prestigioso Premio Antonio Feltrinelli per la Fotografia nel 2003.
Il suo lavoro è molto apprezzato dalle nuove generazioni per la sua combinazione unica di innovazione e raffinatezza classica.
Mimmo Jodice ha un profondo legame con le arti e la cultura visiva, soprattutto in relazione a Napoli, la sua città natale, e alla regione mediterranea.
“Mediterraneo è stato un lavoro importante, un lavoro che ancora continua. Avrei potuto chiuderlo nel 1995 perché questo lavoro è stato presentato al museo di Filadelfia, in una mostra molto ben organizzata, con un catalogo. Avrei potuto concluderlo lì, ma il tema al quale sono molto legato ancora oggi continuo a lavorare per completarlo.” M. Jodice
La serie Mediterraneo rappresenta un punto fondamentale nella ricerca di Mimmo Jodice e affronta tematiche legate al mito, alla memoria, alla cultura e al paesaggio del Mediterraneo.
Fotografa diverse località e strutture, tra cui quelle in Turchia (Ionia), Grecia, Macedonia, Egeo, costa francese, Barcellona, Nord Africa, Sicilia, Corsica e i siti raggruppati intorno a Napoli.
Jodice si avvicina ai suoi soggetti in due modalità contrastanti: in modo diretto, come farebbe un fotografo museale o architettonico, e in modo contemplativo, catturando la loro rovina e la manifestazione paradossale dell’assenza.
Le immagini ritraggono luoghi abbandonati, teatri in rovina e paesaggi desolati con cieli minacciosi.
Le fotografie di Mimmo Jodice catturano l’interazione tra luce e architettura.
In alcune fotografie, compaiono anche corpi e volti antichi, frammenti di animali e mostri, che sembrano emergere in modo surreale. Uno dei luoghi preferiti di Jodice è l’anfiteatro romano di Pozzuoli, con i suoi corridoi sotterranei e le colonne disperse sul pavimento. Mimmo Jodice si concentra sulla luce e sull’effetto che essa produce su antichi mattoni, intonaci, pietre e cemento. Alcuni luoghi, come la Piscina Mirabilis, un serbatoio sotterraneo vicino a Bacoli, suscitano il fascino di antichi ingegni romani e leggende che coinvolgono personaggi come Virgilio.
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