Florian Ruiz, atmosfere e sensazioni di luoghi lontani e radioattivi

La fotografia è un medium meraviglioso che cattura la nostra attenzione e ci trasporta in mondi visivi affascinanti.

La mia ricerca di fotografi interessanti e stimolanti nel web e nelle riviste di fotografia è un viaggio emozionante alla scoperta di talenti e di prospettive uniche. Attraverso l’esplorazione online, posso scoprire fotografi che condividono le loro creazioni attraverso i loro siti web personali, blog o piattaforme di social media.

Dalla lettura del magazine “Artdoc”, n°4 del 2021 ho scoperto il fotografo francese Florian Ruiz .

Nato nel 1972, Florian Ruiz vive e lavora in Giappone.

Florian Ruiz si dedica a progetti che cercano di esprimere le atmosfere e le emozioni dei luoghi abbandonati. Dopo aver vissuto a Tokyo per 12 anni e aver subito l’impatto del disastro di Fukushima, ha deciso di utilizzare l’assemblaggio, il collage e la sovrapposizione di immagini per rappresentare il pericolo invisibile della radioattività.

Nel suo lavoro, intitolato “Fukushima: the Invisible pain“, Florian Ruiz mette in discussione la dominanza del visibile e, attraverso l’utilizzo di sovrapposizioni di immagini, crea vedute paesaggistiche composte da prospettive frammentate e palinsesti visivi che richiamano l’estetica dell’Estremo Oriente, in cui la visibilità è un’esperienza transitoria determinata da uno sfondo indifferenziato.

Ruiz utilizza una macchina fotografica stenopeica con tempi di esposizione lunghi per creare una registrazione della presenza del pericolo radioattivo.

Un dosimetro misurava il livello di radiazioni in microSievert (µSv) ricevute durante ogni esposizione. Ogni foto rappresenta un accumulo di frammenti visivi scattati nello stesso luogo ma da angolazioni diverse, sempre accompagnati dal livello di radiazione a cui la mia pellicola era esposta. Il risultato è una combinazione di tutti questi elementi.

Florian Ruiz realizza in Cina un’altro progetto “Project 596“, mostrandoci un sito utilizzato per esperimenti nucleari.

Lop Nor è un ex lago salato in Cina, ora in gran parte prosciugato, situato nella provincia dello Xinjiang, nel nord-ovest del paese. Lop Nor è stato utilizzato come sito di test per armi nucleari. Il primo test di una bomba nucleare cinese, chiamato “Progetto 596”, è avvenuto nel 1964. Fino al 1996, sono stati condotti 45 test nucleari sotterranei e nell’atmosfera. La regione è ancora molto contaminata radioattivamente. Ruiz vuole rappresentare la presenza invisibile di questo pericolo nei paesaggi desolati dei siti abbandonati e dei luoghi privi di vita. Con un contatore Geiger, misura la presenza della contaminazione radioattiva in becquerel (Bq).

Il lavoro di Florian Ruiz è un esempio eccellente di come la fotografia possa essere utilizzata non solo come strumento di documentazione, ma anche come mezzo di espressione artistica. Le sue immagini ci sfidano a vedere il mondo in modi nuovi e inaspettati, e ci ricordano che la bellezza può essere trovata anche nei luoghi più desolati e dimenticati.


Marco e Domenico, fotografi, appassionati divulgatori, hanno deciso di condividere con voi le loro frequenti chiacchierate e straparlare in modo leggero di fotografia in un podcast.
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