Francesca Woodman

Francesca Woodman è nata il 3 aprile 1958 a Denver, Colorado, da una famiglia di artisti. Fin da giovane, ha dimostrato un grande interesse per l’arte e la fotografia. Sua madre era pittrice e suo padre insegnava arte. Sin dall’infanzia, Francesca è stata esposta all’ambiente creativo e questo ha influenzato profondamente il suo percorso artistico.

“Non è cresciuta ascoltando favole ma guardando le opere dei musei come fossero le figure di un infinito libro illustrato. In casa c’era una sola religione alla quale entrambi i genitori di Francesca erano appassionatamente devoti: il culto dell’arte.”

Elisabett Rasy

Nel 1975, all’età di 17 anni, Francesca si trasferisce a Providence, Rhode Island, per frequentare il Rhode Island School of Design (RISD). Durante il periodo al RISD, continua a sperimentare con la fotografia, esplorando concetti di identità, sesso e corporalità. Inizia a realizzare molte delle opere per le quali sarebbe diventata famosa: autoritratti in bianco e nero che spesso la ritraevano in contesti surreali o in modo sfocato, giocando con l’ambiguità e la fragilità dell’immagine.

Nel 1978, Francesca trascorre un periodo di studio a Roma, dove continua a sviluppare la sua pratica artistica ed inizia a sperimentare con il formato quadrato. Le sue fotografie cominciano ad ottenere riconoscimento e vengono esposte in diverse mostre.

“…l’autoritratto sarà la sua forma espressiva privilegiata, ma sempre per sottrazione, sempre qualche pezzo del corpo mancherà all’insieme, come se quel suo sembiante di donna fosse mutilo, impossibilitato a rivelare compiutamente la propria figura al mondo.”

Elisabetta Rasy

Tuttavia, nonostante la sua crescente notorietà nel mondo dell’arte, Francesca lotta con problemi di depressione e autostima. Nel gennaio 1981, all’età di soli 22 anni, si suicida gettandosi dal balcone dell’appartamento in cui viveva a New York. La sua morte prematura ha lasciato il mondo dell’arte senza una promettente giovane artista.

“Le cose reali non mi spaventano. Temo solo quelle che sono nella mia testa”

Francesca Woodman

Nel 1978, in una calda e soleggiata giornata, la diciannovenne Francesca Woodman si aggirava tra le bancarelle del mercato di Piazza Vittorio a Roma, quando decise di comprare delle aguglie (pesci simili alle anguille) vive. Con l’aiuto della coinquilina ed amica Sloan Rankin, portò i corpi contorti attraverso la città antica fino all’appartamento in Via dei Coronari. Entrambe iscritte al programma europeo della Rhode Island School of Design, passavano il loro tempo libero passeggiando lungo le rive del Tevere fino al mercato delle pulci di Porta Portese; anche Piazza Vittorio era una tappa abituale. Fu proprio con l’insolito acquisto di pesci che Woodman creò alcune delle foto più sorprendenti e durature della sua carriera fugace, Fish calendar – 6 days (novembre 1977).

La serie sui pesci fu un regalo che presentò al suo amico Giuseppe Casetti. Casetti ospitò la prima mostra di Woodman a Roma nella sua libreria Maldoror, e quando gli chiedevano di Woodman, spesso ricordava come la sua borsa fosse sempre piena di strumenti strani, cibo e, scherzosamente: “pescato puzzolente”.

Il suo lavoro, composto da oltre 800 immagini stampate e circa 10.000 negativi, è sempre stato visto nel contesto della sua tragica storia di vita. Scoperta nel 1986, 5 anni dopo la sua morte, Woodman è diventata un’icona della fotografia contemporanea. Il mito che la circonda è sicuramente dovuto ad una semplificazione della sua biografia e alla sua morte prematura.

Uno dei modi in cui Woodman ha influenzato la fotografia contemporanea è attraverso il suo uso dell’autoritratto. Molti fotografi contemporanei hanno adottato l’approccio di Woodman, utilizzando se stessi come soggetto per esplorare i temi dell’identità e dell’incarnazione. Il suo approccio sperimentale alla composizione e alla tecnica ha anche ispirato una nuova generazione di artisti, con molti fotografi che sperimentano lunghe esposizioni ed esposizioni multiple per creare immagini stratificate e oniriche.

Qui sotto, le copertine di alcuni libri sulla vita ed opere di Francesca Woodman.


Marco e Domenico, fotografi, appassionati divulgatori, hanno deciso di condividere con voi le loro frequenti chiacchierate e straparlare in modo leggero di fotografia in un podcast.
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